Per una Quaresima di polvere, cenere e fuoco

Per una Quaresima di polvere, cenere e fuoco

Meditazioni

Di tutto sembriamo aver meno bisogno in questi ultimi giorni che dell’ulteriore oltraggio di un pugno di cenere spruzzato sul nostro volto, sulle nostre residue certezze, sui nostri istintivi e per molti versi benemeriti istinti di sopravvivenza. Tuttavia a questo segno brutale la liturgia quaresimale c’invita in queste ore difficili che ripropongono la polvere come cifra più autentica della nostra esistenza. La polvere inerte della cenere che saremo, la polvere incontenibile del temuto contagio, la polvere accecante del deserto che abbiamo sinora percorso senza renderci conto di quanto quel che sembrava solido, vitale e inestinguibile alla fine si riveli ai nostri occhi così poco affidabile, consistente, efficace. E allora vera sabbia sia per un provvidenziale smarrimento fra le dune informi della vita, addestrando con tenacia i cuori all’ascolto perché solo la Parola che scende dall’alto è bussola certa contro i mille miraggi che maschere posticce e prestazioni autoimmuni vorrebbero garantire al nostro incerto cammino. Spogliati di ogni pretesa di adeguata sufficienza, riscopriamo il nostro sepolto mistero nella santa e folle eccedenza dell’Amore crocifisso che fa della nostra polvere l’inaudito ingrediente pasquale di una rinascita integrale e la ritrovata profezia di una perfezione finalmente possibile.

La fotografia è di Charles Griffin

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